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domenica 18 marzo 2012

L'Olio e l'ulivo



La mia storia inizia in un paesino della provincia di Viterbo, dove mio nonno Giuseppe nato nel 1898 da una
 coppia del posto,operoso e grande lavoratore, decise di metter su un frantoio per la spremitura delle olive.
Questo piccolo locale, situato sulle scoscese mura di tufo del paese, ci si accedeva per una piccola viuzza di
sanpietrini (piccoli mattoncini di pietra vulcanica che formano tuttora il selciato di molte stradine ) che passava
sotto una galleria scavata nel tufo, la quale sosteneva alcune casine tutte attaccate tra loro, era illuminato e
caldo nelle fredde giornate di dicembre. C'erano due macine girate da un asino che spremevano le olive,
emanavano un profumo irresistibile di " buona terra" . L'impasto ottenuto, veniva versato delicatamente su dei
dischi di corda, che messi uno sopra l'altro venivano spremuti da una pressa. Da qui usciva la meraviglia : un
liquido denso color oro dal profumo imbattibile :Il mio amatissimo olio extra vergine di
oliva. Da quel momento in poi , la lavorazione dell'olio, divenne per lui ( finchè visse) e per mio padre ( suo
figlio ) un rito da adempiere ogni inverno . Anche mia madre partecipò attivamente alla lavorazione annuale ,
lasciando la propria cittadina ( dove nel frattempo si erano stabiliti con mio padre per il resto dell'anno ) e noi
due figlie alle cure amorevoli dei nostri nonni materni. Il ricordo di queste gesta mi riempie sempre il cuore di
emozione, e ringrazio Dio di questo grande dono !                                                                                  



Ho voluto dedicare a questo mio ricordo un quadro a punto croce realizzato su tela emiane presa a due fili






A settant'anni
pianterai degli ulivi
non perché restino
ai tuoi figli ma perché
non crederai alla morte
pur temendola
e la vita sulla bilancia
peserà di più

Nazim Hikmet 












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